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I PREGIUDIZI SULLO PSICOLOGO E SULLA PSICOTERAPIA

 

Per esperienza personale noto che ci sono ancora tanti pregiudizi nei confronti di questa figura e sulla sua pratica. Vediamone alcuni!

 

LO PSICOLOGO È PER I MATTI.

La sofferenza, il sentirsi bloccato in una situazione, fanno parte dell’esperienza di ogni individuo.

Il rivolgersi ad un professionista può essere d’aiuto nell’affrontare le difficoltà.

 

SE LA GENTE SA CHE VADO DALLO PSICOLOGO, MI CREDERÀ PAZZO!

È legato alla convinzione erronea che solo i matti (che  nell’immaginario collettivo sono coloro che indossano la camicia di forza e parlano in un modo sconclusionato) vadano dallo psicologo.

Secondo voi è matta una persona che cerca di migliorare la propria situazione personale, con la consapevolezza di mettersi totalmente in gioco, trovando di fronte a sé certamente delle difficoltà (temporanee!) nell’affrontare il cambiamento?

A mio parere è una persona coraggiosa.

 

RIESCO A RISOLVERE I MIEI PROBLEMI DA SOLO.

Nella maggior parte dei casi, la persona possiede una struttura interna che gli permette di affrontare una gran quantità di problemi. Ma è assolutamente comune trovarsi di fronte a difficoltà che sembrano insormontabili e l’ammettere di aver bisogno di un piccolo aiuto è un gesto coraggioso da fare nei nostri confronti.

 

PARLANDO E BASTA I PROBLEMI NON SI RISOLVONO.

Il parlare implica la comunicazione di pensieri, emozioni, volontà, desideri, sogni. Raccontare a qualcuno il proprio mondo interiore implica mettersi in gioco e cercare di comprendere le difficoltà attuali, le loro radici e come affrontarle.

Parlare quindi, è un’azione attiva.

 

LO PSICOLOGO NON SERVE A NULLA, BASTA UNA CHIACCHERATA CON UN AMICO O UN FAMIGLIARE!

Gli affetti sono importantissimi nei momenti di bisogno e di accrescimento personale.

La figura dello psicologo è differente: ascolta sì i problemi ma lo fa ponendosi in un una posizione non giudicante ed aiuta a modificare, in meglio, il proprio modo di vivere, percepire, pensare ed emozionarsi.

In più, per quanto si possa trovare conforto in queste persone, possono essere addirittura la causa inconsapevole del ripetersi degli schemi comportamentali che portano alla sofferenza.

 

LA PSICOTERAPIA È COSTOSA E DURA TROPPO.

Per quanto riguarda il costo, la consulenza presso le Asl è certamente meno onerosa  rispetto ad un privato ma spesso bisogna fare i conti con la gestione dei tempi della sanità pubblica.

Anche la durata di una terapia dipende da tanti fattori: dal tipo di approccio terapeutico (cognitivo, sistemico, psicoanalitico, ecc…), dall’intervallo tra una seduta ed un’altra, il tipo di problematica, il tempo necessario per giungere agli obiettivi prefissati..

Poche persone  vedono un percorso di terapia psicologica come un investimento a lungo termine per la propria salute psicofisica, eppure si spendono tanti soldi per la cura del corpo mentre la cura della mente viene considerata come superficiale. Se la mente sta bene anche il corpo ne trarrà beneficio.

 

LA TERAPIA MI FARÀ STARE MALE.

Il provare quelle che vengono chiamate “emozioni  negative” come tristezza, rabbia, paura, è una reazione assolutamente fisiologica ed adattiva di fronte a situazioni per noi critiche.

Il rivivere certe esperienze può far acuire queste emozioni.

Uno degli obiettivi della terapia  non è evitare ma accettare queste emozioni e rendersi conto che esse, seppur fastidiose, sono parte di noi esattamente come le emozioni positive.

Accettarle renderà più semplice il lavoro terapeutico e faciliterà l’apertura verso nuove strategie efficaci di fronteggiamento delle difficoltà.

 

ASSUMERE PSICOFARMACI È LA STRADA MIGLIORE PER STARE BENE.

La farmacologia è un ottima alleata della terapia psicologica, specialmente nelle situazioni in cui la sofferenza personale è molto alta. Il farmaco però, specialmente nelle situazioni “meno critiche”, non è consigliabile come cura esclusiva e spesso il suo uso può essere superfluo: infatti ha la caratteristica di essere efficace dal periodo della corretta assunzione fino a poco dopo l’eventuale sospensione, rimuovendo temporaneamente la sintomatologia.

La terapia psicologica ha il pregio di far perdurare i propri effetti benefici per tutta la vita.  Diversi studi negli ultimi anni  (in particolar modo Kandel, 1999) hanno di mostrato, tramite esami PET e SPECT, un cambiamento delle strutture celebrali di pazienti che si erano sottoposti a sedute di psicoterapia. Il concetto è questo: dato che le strutture celebrali sono la culla dei nostri processi mentali, se questi vengono modificati  durante la psicoterapia, di conseguenza anche le strutture si modificheranno. In pratica, anche senza pillola, avremo letteralmente dentro di noi strumenti efficaci per affrontare le situazioni.

 

HO PAURA CHE IL TERAPEUTA MI GIUDICHI.

La posizione del clinico deve essere non giudicante, qualsiasi persona esso si trovi di fronte. L’accettazione dell’altro così come è, è una caratteristica fondamentale che il terapeuta deve possedere.

Se durante il percorso vi sentite giudicate, parlatene con il terapeuta, poiché potrebbe derivare da una convinzione erronea legata ad esperienze passate. Se così non fosse e se dopo un confronto non cambia nulla, tanto da sentirvi a disagio durante le sedute, non escluderei l’opzione di cambiare professionista: il percorso terapeutico deve avvenire in un clima sereno e di fiducia reciproca.

 

SONO PSICOLOGO E NO, NON TI STO PSICOANALIZZANDO!

È vero che  abbiamo molte più conoscenze circa il comportamento umano e di conseguenza certe dinamiche ci risultano chiare dopo poco tempo.

Ma no, non abbiamo il potere di leggere nel pensiero. Per ora.

 

 Dott.ssa Melissa Mancini  Psicologa Psicoterapeuta

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